Resistenza batterica agli antibiotici, si lavora su un vaccino
Un vaccino per contrastare la resistenza batterica agli antibiotici, problema che provoca ogni anno nel mondo il decesso di 700.000 persone
E’ in corso uno studio su un vaccino in grado di contrastare la resistenza agli antibiotici ma sono in corso studi anche su vaccini di tipo preventivo contro i tumori alla prostata ed al seno.
Lo ha rivelato di recente il microbiologo Rino Rappuoli, considerato il padre italiano dei vaccini moderni, basati sulla genomica e che vengono ormai somministrati a milioni di persone nel mondo. A Rappuoli ed al suo team, va ascritta la paternità del vaccino contro il meningococco B.
700.000 di decessi all’anno dovuti alle infezioni resistenti che nel 2050, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, potrebbero diventare 10 milioni. Le infezioni resistenti si sviluppano soprattutto negli ospedali, in quelle persone trattate con terapie che ne abbassano le difese immunitarie.
Intanto si sta sperimentando un vaccino contro il gonococco, batterio che provoca la gonorrea, responsabile al momento di 78 mila decessi in tutto il mondo. Lo studio e la realizzazione di un vaccino necessita spesso di molto tempo, possono trascorrere anche 10 anni per la sua definizione e messa a disposizione della popolazione tuttavia è grazie a questo lavoro che si riescono a debellare patologie.
Così è successo in diverse occasioni quando alcune patologie prima uccidevano bambini e adulti. La spesa della realizzazione di un vaccino è determinata soprattutto dallo sviluppo che viene eseguito attraverso molta tecnologia. Inoltre, se negli anni si sono sviluppati vaccini che guardavano per lo più ai bambini, ora con l’allungamento della vita, è necessario guardare anche alla terza età, per contrastare le malattie che colpiscono gli over 65.
Rappuoli, durante l’incontro ‘Prevenzione e innovazione’, organizzato a Roma da Farmindustria, ha sottolineato l’importanza per gli scienziati dei risultati di questo lavoro di ricerca per i Paesi del terzo mondo, rivelando che esiste un vaccino registrato contro la malaria. A fine anno, come ha indicato l’Oms, verrà usato in tre Paesi africani. Non è un vaccino perfetto perchè ha un’efficacia che va dal 30 al 50% a seconda della dose e della fascia di età. Ma è già qualcosa”, ha detto il microbiologo.