PCR, proteina C reattiva: cos’è e qual è la sua funzione

La proteina C reattiva (PCR) è una proteina prodotta dal fegato e dagli adipociti (le cellule del tessuto adiposo), il suo aumento ematico è sintomo di infiammazione in corso nell’organismo

La proteina C reattiva (PCR) è un’alfaglobulina, fa parte della famiglia delle proteine, viene attivata proprio da un’infiammazione o da un trauma fisico.

PCR, proteina C reattiva: cos'è e qual è la sua funzione
Analisi del sangue – PCR, proteina C reattiva: cos’è e qual è la sua funzione

Il valore della PCR è però aspecifico, ovvero si tratta di un ottimo indicatore in base al quale si decide di indagare la situazione clinica con esami ematici più specifici ma non indica il sito preciso dell’infiammazione (flogosi).

Maggiore sarà lo stato infiammatorio e più sarà alta la quantità di proteina C reattiva sintetizzata che invece per mantenersi nei valori accettabili, deve essere inferiore a 8 mg/l di sangue.

L’attivazione di questa proteina può derivare da diverse patologie, come: reumatismi; infezioni batteriche o virali (come polmonite, cistite, otite, vaginite e così via); infarto miocardico; operazioni chirurgiche e traumi; morbo di Crohn; patologie autoimmuni; ascessi; addominali; peritonite; tumori.

In ogni caso, quando c’è un’infiammazione in corso nell’organismo, il valore della proteina C reattiva aumenta e diventa dosabile in laboratorio.

Il medico prescrive il dosaggio della PCR nei casi in cui si desidera: valutare l’evolversi del processo infiammatorio; stabilire l’efficacia di una terapia antinfiammatoria; verificare il processo di guarigione di ferite chirurgiche, ustioni o simili; valutare il rischio dello sviluppo di coronaropatie.

Come detto, si tratta di un marcatore generale dell’infiammazione. Il suo valore servirà poi per prescrivere ulteriori indagini diagnostiche specifiche per il singolo caso.

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