70enni, il cuore invecchia più lentamente rispetto a 10 anni fa

Grazie alla prevenzione, infarti e ictus arrivano dieci anni più tardi rispetto al passato, il cuore dunque invecchia più lentamente

Gli anziani di oggi, rispetto a quelli di 20 anni fa, al pari di età, sembrano molto più giovani e difatti gli infarti si presentano 10 anni più tardi. Ad affermarlo, gli esperti della Società Italiana di Cardiologia geriatrica e dal gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa.

cuore
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Il motivo è dovuto al trattamento con le statine dell’ipercolesterolemia e dell’ipertensione arteriosa che ha provocato un crollo delle malattie cardio e cerebrovascolari, ovvero di infarti ed ictus, dovuto alla riduzione delle malattie da aterosclerosi.

La comparsa dell’infarto ha superato i 70 anni mentre all’inizio di questo secolo si attestava sui 65 anni e nel decennio precedente inferiore ai 60 anni.

Uno studio condotto su 2mila persone di età compresa fra i 65 e gli 84 anni, ha tuttavia rilevato una problematica sorta da questo allungamento dei tempi riguardo la comparsa dell’infarto ed è relativo alla disfunzione della pompa cardiaca.

Una problematica attribuita alla naturale degenerazione delle fibre cardiache più che alla loro perdita dovuta ad infarto. Un aspetto che pone queste persone al rischio di sviluppare insufficienza cardiaca.

A tal proposito, la SICGe (Società Italiana di Cardiologia geriatrica), ha messo a punto un progetto che toccherà tutto il territorio nazionale chiamato “Il cuore di … ” e prenderà il nome di volta in volta, del luogo ove verrà fatta la rilevazione. Si tratta di un grande progetto di prevenzione, studiato insieme a Federanziani, che si pone come obiettivo l’analisi di come sia cambiata la biologia del cuore degli anziani di oggi rispetto al passato.

Il progetto si svolgerà eseguendo uno studio ecocardiografico del cuore degli anziani e dei grandi anziani, presi a campione, come fatto già nello scorso autunno a Rimini, su 149 soggetti di età media pari a 73 anni. Già in quell’occasione si è potuto constatare come risultava elevata la percentuale di disfunzioni valvolari cardiache.

Ciò a conferma che a causa della riduzione delle malattie coronariche, il trascorrere del tempo agisce facendo insorgere nuove patologie, inerenti invece il fenomeno della degenerazione dei tessuti, che sono ritenute tuttavia fisiologiche ma spesso prevenibili per ottenere un aumento della durata della vita in buona salute.