Mese: ottobre 2018

Con la mammografia in 3D, scoperto il 34% di tumori in più

Con la mammografia in 3D, scoperto il 34% di tumori in più

Uno studio svedese effettuato su 15.000 donne ha rivelato che la mammografia in 3D ha consentito di scoprire il 34% dei tumori al seno in più rispetto all’esame tradizionale

La mammografia in 3D è uno strumento che ha consentito in Svezia, di rivelare il 34% dei tumori al seno in più rispetto al tradizionale esame.

Effettuato su un campione di 15.000 donne, lo studio della Lund University e dello Skåne University Hospital di Malmo in Svezia, è stato pubblicato sull’autorevole rivista Lancet Oncology ed ha avuto una durata di cinque anni.

Con la mammografia in 3D, scoperto il 34% di tumori in più
Con la mammografia in 3D, scoperto il 34% di tumori in più

Una numero ragguardevole per poter tirare delle conclusioni importanti in merito alla mammografia in 3D che si differenzia molto dall’esame tradizionale, in cui il tessuto mammario viene catturato in un’unica immagine.

La mammografia in 3D, detta anche tomosintesi, invece cattura diverse immagini a raggi X. Sono estrapolate da diverse angolazioni e vengono ricostruite attraverso un software capace di evidenziare sottili strati del seno. In questo modo le informazioni sono superiori e di gran lunga migliori.

Lo studio svedese, condotto fra il 2010 ed il 2015, conferma inoltre i risultati di un’indagine italiana pubblicata su Radiology.

“Utilizzando l’esame in 3D, il 34% in più di tumori del cancro è stato rilevato rispetto allo screening mammografico standard corrente. Allo stesso tempo, siamo stati in grado di ridurre la compressione del seno durante l’esame, cosa che potrebbe incoraggiare un maggior numero di donne a partecipare allo screening”, ha spiegato Sophia Zackrisson, professore associato presso Lund University.

La mammografia in 3D utilizzata durante lo studio ha permesso di trovare quei tumori aventi caratteristiche più invasive. “La mammografia in 3D è il metodo più appropriato per lo screening del cancro al seno. Quando verrà reso disponibile per tutte le donne è solo una questione di tempi”, afferma Zackrisson. In Italia questo tipo di esame viene effettuato in diversi centri mentre nel Stati Uniti è già utilizzato come screening generalizzato.

In Italia 6 milioni di obesi, il 10 ottobre l’Obesity Day

In Italia 6 milioni di obesi, il 10 ottobre l’Obesity Day

L’obesità colpisce in Italia 6 milioni di persone, ecco il manifesto d’azione dalle Società scientifiche in vista della giornata dell’Obesity Day

6 milioni di italiani obesi e 22 milioni in sovrappeso, per questo le società scientifiche lanciano un messaggio di stop allo stigma sociale del peso e dell’obesità.

Una campagna di sensibilizzazione promossa dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi) che si pone l’obiettivo di raggiungere interventi urgenti sul tema, contro “la disapprovazione sociale e le discriminazioni a danno di persone con obesità”.

Obesity Day
Obesity Day

Gli esperti rilevano che “le convenzioni sociali e le rappresentazioni mediatiche dell’obesità rafforzano stereotipi della patologia che alimentano lo stigma. È fondamentale che i media, le istituzioni, l’opinione pubblica adeguino il linguaggio e le immagini utilizzati sull’obesità e che ritraggano essa in modo corretto, trattandola per quello che è, cioè una malattia e non un problema estetico”.

In particolare, il presidente della Fondazione Adi Giuseppe Fatati, sottolinea che “l’obesità è una condizione complessa che deriva dall’interazione di fattori genetici, psicologici e ambientali. Da qui la volontà di unirsi in maniera al monito lanciato dalla campagna mondiale del World Obesity Day che dice stop allo stigma del peso, alla colpevolizzazione, al bullismo e alle discriminazioni sociali”.

Si tratta di un’emergenza dunque, alla quale si deve reagire con decisione. Per questo sono scese in campo 10 tra società scientifiche e associazioni di pazienti, le quali sottoscrivendo il Manifesto dell’Italian Obesity Network, intendono tracciare una ‘road map’ di intervento.

A tal proposito, il Manifesto individua 4 azioni urgenti intraprendere per contrastare lo stigma: 1) abbandonare l’uso di immagini negative e linguaggi inappropriati; 2) combattere le discriminazioni sui luoghi di lavoro e il bullismo nelle scuole; 3) attuare politiche governative a favore di un migliore accesso a cibo nutriente riducendo la commercializzazione di opzioni meno sane; 4) instaurare una relazione positiva tra medico e paziente.

A proposito del 10 ottobre, 120 centri di dietetica Adi in tutta Italia e oltre 500 specialisti, si stima che forniranno 15mila consulenze gratuite. Sarà una giornata di vera lotta all’obesità, previsti anche 20 eventi pubblici nelle scuole e nelle piazze delle maggiori città italiane.

Per comprendere il fenomeno dell’obesità è necessario però capire l’importanza delle cifre. Gli esperti infatti, oltre ad evidenziare i numeri relativi agli obesi ed alle persone in sovrappeso in Italia, sottolineano i risultati di alcuni studi, come ad esempio gli anni di vita persi a causa dell’obesità, che ammontano a 94 milioni e i decessi correlati che sono 57mila.

Promuovere una lotta contro l’obesità significa sensibilizzare le persone verso l’opportunità di fare una dieta, ecco quindi il decalogo che è parte integrante della campagna di sensibilizzazione per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso promossa dall’Adi.

Dieci punti fondamentali che corrispondono a 10 modi ed abitudini diverse relative al cibo ed allo stile di vita da condurre. E’ necessario quindi muoversi e seguire un’alimentazione corretta.

Ecco cosa fare.

  1. Fare movimento: basta anche camminare a passo spedito per 3 volte a settimana per almeno 45 minuti di seguito.
  2. Attenzione ai condimenti: usare il cucchiaio come unità di misura dell’olio o intingoli grassi. Non più di 1 per pasto.
  3. Distribuire il cibo nella giornata: fare 4-5 piccoli pasti e una buona prima colazione.
  4. Masticare con calma: per digerire meglio e, soprattutto, restare sazi più a lungo.
  5. Non eliminare i ‘cibi ingrassanti’: sì a pasta, pane e patate ma in porzioni ridotte e conditi semplicemente.
  6. Verdura a volontà ma attenzione alla frutta: si dovrebbero assumere non più di 3-4 frutti al giorno.
  7. L’alcol: limitarlo poiché riduce l’eliminazione dei grassi che l’organismo mette in riserva.
  8. Il pesce: consumarlo almeno due volte alla settimana.
  9. Proporsi obiettivi raggiungibili: è utile per la salute un dimagrimento lento, di circa 500 grammi a settimana, ma prolungato.
  10. Mantenere il dimagrimento: evitare le oscillazioni di peso. Una perdita di peso del 10% rispetto al peso iniziale garantisce un sicuro vantaggio per la salute se viene mantenuto.
Australia primo paese al mondo a debellare il tumore alla cervice

Australia primo paese al mondo a debellare il tumore alla cervice

I programmi di screening e la vaccinazione per l’Hpv hanno contribuito in Australia a debellare il tumore alla cervice

L’Australia è il primo paese al mondo a cancellare il tumore alla cervice. Un risultato per la verità non ancora conseguito definitivamente ma che si raggiungerà nel 2028.

A riferirlo uno studio pubblicato su Lancet Public Health, secondo il quale, grazie a programmi di screening e alla vaccinazione per l’Hpv, l’Australia potrà dire addio a questa forma di tumore.

tumore alla cervice
tumore alla cervice

Questi risultati, ovviamente, è possibile raggiungerli solo se si sono eseguite determinate attività.

Difatti in Australia, i suddetti programmi di prevenzione sono stati attivati già dal 1991 ed il paese risulta essere fra i primi ad adottare la vaccinazione per l’Hpv e ad estenderla a entrambi i sessi, raggiungendo un tasso di copertura del 79% per le ragazze ed il 73% per i ragazzi.

I risultati sono stati conseguiti dopo che i ricercatori dell’Australian Cancer Council hanno elaborato un modello matematico per prevedere, sulla base degli effetti di questi due fattori, l’andamento del numero dei casi.

Le proiezioni dello studio, dicono che nel 2022, il paese farà registrare sei casi ogni 100mila abitanti. Si tratta quindi di un numero basso, tanto da poterlo considerare come ‘tumore raro’. Un dato che scenderà ulteriormente nel 2028, quando il rapporto sarà di 4 casi ogni 100mila abitanti. Nel 2035 si prevede infine, meno di una morte su 100mila nel 2035

Obiettivo raggiungibile, secondo gli esperti, se si manterranno l’alta copertura vaccinale e l’adesione agli screening, così da poter considerare il cancro cervicale eliminato come problema di salute pubblica entro i prossimi 20 anni.

Nel nostro paese, fa sapere l’Airc attraverso il proprio sito, ogni anno si manifestano circa 2.300 nuovi casi prevalentemente in forma iniziale, mentre una donna su 10.000 riceve una diagnosi di tumore della cervice in forma avanzata. Le donne che perdono la vita ogni anno a causa del tumore alla cervice sono 430.

Buonumore con il cambio di stagione: ecco la miniguida alimentare

Buonumore con il cambio di stagione: ecco la miniguida alimentare

Sono 12 gli alimenti che possono aiutare a mantenere alto il buonumore, anche in questo periodo di transizione fra estate e inverno, per molti causa di stress e depressione

Il cambio di stagione può mettere a rischio anche il buonumore, ecco quindi una miniguida che in questo periodo, aiuta molto a tenerlo alto.

La stagione a cavallo fra l’estate e l’autunno può infatti creare momenti caratterizzati da spossatezza, sonnolenza, malinconia e riduzione della produttività e mancanza di energia. Per contrastare questo stato psico-fisico ecco i cibi cosiddetti ‘utili’, ovvero ricchi di vitamine del gruppo B, ferro, zinco, potassio e magnesio.

Cambio di stagione, ecco gli alimenti per mantenere il buonumore
Cambio di stagione, ecco gli alimenti per mantenere il buonumore

Cibi che oltre a ridare energia contribuiscono ad allontanare momenti di stanchezza e depressione. La correlazione fra cibo e umore è infatti riscontrata da tempo e proprio il cibo risulta essere un alimento determinante con un forte potere riequilibrante. Se il latte ad esempio agisce ad attenuare insonnia e nervosismo, la frutta secca è invece ricca di magnesio, un alleato contro la stanchezza fisica e mentale.

Un toccasana per l’umore? L’uva, naturalmente, perché ricca di vitamina D, vitamina E, zinco e Omega 3. Altri alimenti come la pasta, sono ricchi di triptofano, precursore della serotonina, l’ormone che regola l’umore. Anche le banane aiutano in questo senso, perché ricche di potassio e magnesio e contengono anche il cromo, una sostanza che aiuta a regolare la serotonina.

Gli sbalzi di umore invece possono essere regolati da salmone e tonno, ricchi di Omega 3, acidi grassi essenziali agiscono sulla serotonina e sono un vero antidepressivo naturale. Per contrastare malumore e stanchezza, si può ricorrere alla carne di pollo, in quanto ricca di proteine e con pochi grassi ma soprattutto perché contiene la vitamina B6. La bresaola della Valtellina Igp ha proteine, vitamine del gruppo B e sali minerali ed è povera di grassi (2 g per 100 g di prodotto) ed è una buona fonte di triptofano.

Il cibo antidepressivo per eccellenza, che aiuta a ridurre lo stress e che gratifica tanto non solo i più piccoli, è sicuramente il cioccolato. Per contrastare fatica e perdita di energia si può ricorrere allo zinco, che si trova ad esempio nell’avena. A completare la dozzina di alimenti, il miele che ha proprietà antibatteriche e cicatrizzanti e favorisce la calma e le lenticchie, versatili e nutrienti, con ferro, potassio e fosforo.